Carrozza 12 (Italian Edition) by Paolo Navi

Carrozza 12 (Italian Edition) by Paolo Navi

autore:Paolo Navi [Navi, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-07-24T22:00:00+00:00


CAPITOLO 10

Tra il fuoco e il vino ora si sta molto meglio, ma la temperatura sta scendendo drammaticamente. È buio già da un po’ e l’unica luce che vediamo è quella del nostro falò. Tutt’intorno il silenzio è assoluto, quasi innaturale. Anche i normali rumori della campagna e del bosco sono soffocati da una colata di neve mai vista. Solo ogni tanto il rombo lontanissimo di un aereo rompe quest’atmosfera da incubo, ricordandoci a quale civiltà apparteniamo. Eppure, stare attorno alle fiamme al buio crea sempre qualcosa di sorprendente. Pur in questa situazione estrema, il fuoco che scoppietta e che catalizza gli sguardi sembra togliere inibizione a chi è seduto attorno, creando in alcuni una specie di eccitazione e una voglia infantile di socializzare. Misteriosamente si regredisce, si ritorna adolescenti, senza freni, senza inibizioni. La voglia di ridere e di giocare prevale su tutto. È una notte d’inferno, ma vaffanculo, in qualche modo la faremo passare. Il portoghese si mette a raccontare barzellette e lo fa anche bene, con tecnica studiata. Si vede che ha esperienza. Non tutte sono comprensibili, ma tutti ridiamo fragorosamente, sembra quasi un rito liberatorio. E anche propiziatorio. Una sorta di danza della neve. Per farla finire.

A parte il vecchio russo che vive nel suo mondo, l’euforia contagia tutti e sollecita in ognuno frammenti di situazioni antiche vissute piacevolmente. Il biondo, per esempio, propone uno strambo gioco di indovinelli in cui bisogna dividersi a squadre, ma l’idea naufraga subito sulla complessità delle spiegazioni, a cui nessuno è disposto a dare attenzione. Invece, la Merkel si improvvisa direttore d’orchestra e impone a ogni costo di fare un coro. Peccato, però, che si tratti di una vecchia canzone tedesca che non conosce nessuno, nemmeno i due gay tedeschi. Le risate alla fine sovrastano il canto solitario e frustrato della signora. Quando l’atmosfera comincia a spegnersi, il mio contributo alla scampagnata pesca miseramente nell’insipida cassetta degli attrezzi professionali, ossia, invito tutti i gitanti a presentarsi e a parlare della propria vita. Indifferenza totale. Gelo che si aggiunge al gelo. Come animatore in un villaggio turistico sarei stato un fallimento.

La verità è che ora la stanchezza e la paura sono dominanti e, pian piano che i minuti passano, ognuno si chiude in sé stesso e nei suoi pensieri. Nessuno ha davvero più voglia di parlare. Le uniche invocazioni che ogni tanto si alzano sono per i soccorsi che non arrivano. E per il freddo mortale.

«Servirebbe dell’altra legna.» Dice il nero improvvisamente. «Tra un po’ sarà finita e la notte sembra essere lunga e fredda.»

La prospettiva di allontanarsi nel buio a cercare legna in mezzo alla neve non invoglia nessuno.

«Per un po’ dovrebbe bastare.» Dice pigramente il portoghese.

Il biondo è semidisteso vicino al fuoco. «Io da qui non mi muovo!»

«Serve legna!» Sentenzia il vecchio russo. «Io posso cercare.»

Il nero si alza in piedi di scatto. «Ok, comincio ad andare io. Più tardi andrà qualcun altro.»

Tutti annuiscono con malcelato sollievo, mentre il nero comincia ad addentrarsi circospetto tra gli alberi.

«Aspetta, vengo con te.



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